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Tonalizzanti: cosa sono e perché i tuoi capelli biondi li adorano

  • Immagine del redattore: MaBe
    MaBe
  • 15 giu
  • Tempo di lettura: 2 min

I tonalizzanti sono formule a bassa concentrazione di ossidanti che depositano pigmenti diretti sulla superficie del capello, senza modificare la struttura interna. Essenziali per chiome bionde, correggono riflessi indesiderati (gialli, ramati) e definiscono nuance personalizzate, agendo sia a livello estetico sia condizionante.


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1. Che cos’è un Tonalizzante e come funziona


Un tonalizzante è un prodotto semi-permanente (durata: 4–6 lavaggi) composto da pigmenti diretti miscelati a emollienti e agenti condizionanti. Il suo pH leggermente acido (4,5–5,5) richiude le cuticole dopo il servizio di decolorazione, garantendo uniformità e tenuta del colore.


Meccanismo d’azione:


Deposition: i pigmenti diretti si depositano sulla porzione esterna della cuticola, creando un film sottile.


Adherence: grazie ai tensioattivi delicati e ai co-agent, i pigmenti aderiscono saldamente, rimanendo visibili fino a 6–8 shampoo.


pH balance: l’ambiente acido richiude le squame del capello, sigillando il pigmento e migliorando la riflessione luminosa.


Terminologia: spesso i tonalizzanti vengono chiamati “gloss” perché, oltre ad uniformare il colore, apportano riflessi ultra-luminosi.


2. Tipologie di Tonalizzanti per Biondi


  1. Tonalizzanti Violet/Purple (neutralizzano il giallo)

    • Miscelazione con sviluppatore a basso volume se si desidera un risultato più duraturo; altrimenti applicare puro per depositare solo pigmento.


  1. Tonalizzanti Beige/Champagne (per bilanciare sottotoni caldi)

    • Perfetti per chi vuole addolcire e dare luminosità ai biondi caldi, senza alterarne eccessivamente il livello base.


  1. Tonalizzanti Dorati/Caramello (per biondi caldi)

    • Indispensabili per sottotoni warm, donano riflessi caldi e natural glow.


Attention point: in presenza di capelli porosi, ridurre la percentuale di pigmento o incrementare il filler cheratina per evitare un effetto “sbiancato” eccessivo nella zona mid-shaft.


3. Perché i capelli biondi li adorano


Neutralizzazione dei riflessi indesiderati: i tonalizzanti violet neutralizzano le tonalità gialle, mentre i beige/champagne equilibrano i riflessi ramati, restituendo un biondo puro e naturale.


Azione condizionante: la maggior parte dei toner contiene agenti idratanti (pantenolo, aloe vera) che riparano la cuticola e migliorano la pettinabilità senza appesantire.


Manutenzione prolungata: estendono la durata del servizio di decolorazione fino a 4–6 settimane, riducendo il rischio di viraggio verso toni caldi o opachi.


Nota: l’effetto glossy donato dai tonalizzanti è perfetto per chi cerca riflessi da passerella, catturando la luce da ogni prospettiva.

4. Protocollo di applicazione in salone


Preparazione: applicare un trattamento pre-toner per rinforzare i legami intatti.


Miscelazione: toner puro o in rapporto 1:1 con sviluppatore a basso volume in base alla durata e all’intensità desiderata.


Tempo di posa: in genere 5–15 minuti, controllando ogni 3–5 minuti con un pettine a denti fitti per valutare la resa del pigmento.


Risciacquo: risciacquare con shampoo neutro (SLES-free) e completare con conditioner a pH acido (4.5–5.5).


Finish: applicare un leave-in termoprotettivo e UV-protective e procedere allo styling.


Conclusione


I tonalizzanti non sono semplici “color wash”: rappresentano un passaggio chiave nella pipeline tecnica di un servizio biondo, correggendo viraggi indesiderati, apportando conditioning benefits e prolungando l’effetto cromatico. In un contesto professionale, ogni tonalizzante è scelto in funzione del livello di lift e del sottotono iniziale, integrando sempre un bond-building pre-toner per garantire la massima integrità della fibra. Solo così si ottiene un biondo omogeneo, luminoso e duraturo, in linea con i più alti standard qualitativi.


 
 
 

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